14 dicembre 2016

#EosInClasse, forza ragazzi!

La consapevolezza e prevenzione di un rischio lo trasforma in opportunità? Pesa di più la gravità o la frequenza di un evento rischioso nel valutarne i possibili danni? Che fare per risolvere situazioni dannose singole ma che ricorrono nella vita di molti? Li riconoscete? Sono i quesiti con cui molti di voi hanno già avuto a che fare nelle ultime settimane. Tra un piano cartesiano e l’atro, facendo lo slalom tra i concetti di frequenza e gravità, il viaggio di EOS, con il percorso I Casi della Vita è ormai partito a pieno ritmo. Abbiamo già coinvolto 40 classi sparse tra Emilia, Lombardia, Piemonte e Liguria. Alla fine saranno 121 le scuole coinvolte e 1.000 gli studenti.

I nostri animatori, un gruppo di 12 formatori professionisti delle cooperative Pandora, Meta e Opengroup, vi hanno raggiunto a Bergamo, Brescia, Crema, Milano, Pavia e Varese, a Bologna, a Sarzana e Sestri Levante, a Cuneo, Torino e Alessandria. Qualcuno di voi avrà terminato il percorso prima di Natale mentre per molti l’avventura è ancora tutta da cominciare. Avvieranno il percorso a gennaio, per esempio, gli studenti della Toscana e del Piemonte. Anche per loro si partirà con il test iniziale proposto al primo incontro per capire quanto già sanno sui temi del progetto (il test verrà ripetuto al termine dei quattro incontri per verificare l’apprendimento effettivo dei nuovi concetti). Certo, qualcuno ha mostrato il timore di essere poco informato, qualcuno ha confuso mutualità con mutuo, qualcuno ancora non ha chiaro il concetto delle ricadute sulla collettività dell’evasione. Ma in fondo il percorso lo facciamo proprio per questo! I Casi della Vita prevede quattro incontri tematici per parlare di rischio, prevenzione e mutualità. Ma soprattutto per parlare di futuro.

Quali sono i vostri sogni? E quali i rischi e gli ostacoli nel realizzarli? Domande che sono state oggetto del gioco del terzo incontro, che ha subito riscosso grande interesse perché avete capito che parliamo di voi. In molti siete preoccupati del vostro futuro lavorativo, in molti vorreste andare all’estero, pur essendoci stati pochissimo. Non vi siete sottratti alle domande, ma avete condiviso i vostri dubbi e perplessità e accettato la sfida di termini e concetti a prima vista un po’ complicati. Non senza difficoltà: in tanti avete fatto fatica a individuare nelle risposte collettive le soluzioni ai problemi posti. Eppure nel percorso avete scoperto che rischio e opportunità possono essere letti come due facce della stessa medaglia e che nella vita è utile imparare a non confondere il rischio con la paura. Noi diciamo che ce la state mettendo tutta. E anche gli animatori sono d’accordo: vi vedono sempre più coinvolti e partecipi. A guardare l’hashtag #EosInClasse non ci sbagliamo: attraverso twitter (@Unipol_EOS) e le foto del Diario non solo ci avete fatto entrare nelle aule insieme a voi ma vi siete esercitati con successo a individuare le parole e i concetti chiave dell’incontro.

Per chi ha concluso il percorso o si avvia a farlo, il viaggio non finisce però qui. Il progetto finale potrebbe portarvi a condividere una nuova esperienza formativa sul campo, come hanno fatto l’anno scorso gli #studentiredattori a Trento. E per tutti la condivisione (e il ripasso!) continua su @Unipol_EOS e sul sito www.unipoleos.it