26 luglio 2018

L’importanza di misurare

Il progetto EOS si rivolge ai ragazzi, per parlare di rischio, di prevenzione, di mutualità: ragionare insieme su questi temi significa pensare al futuro. Significa, soprattutto, aiutare a governarlo e a gestirlo, invece di subirlo. In altri termini, significa costruire un futuro di “possibilità”. Per farlo, EOS entra nel merito di temi fondamentali per la vita di ciascuno di noi: la protezione da shock esterni del benessere personale e della propria famiglia, i rischi legati alla non autosufficienza, la pianificazione finanziaria del proprio periodo pensionistico e le spese per l’educazione dei figli, l’uso consapevole del denaro e l’educazione all’imprenditorialità.

Tuttavia, nel porre in essere questo percorso ci si è chiesti quale poteva essere a sua volta il rischio maggiore per chi si dava obiettivi tanto ambiziosi. La risposta è stata: non riuscire veramente a fare la differenza nella presa di coscienza dei giovani su questi temi. Un rischio grave, perché significa far perdere tempo ed energie in orario scolastico a ragazzi già sovra stimolati da input esterni. Non solo. Significa far rimanere il progetto relegato nel recinto del marketing sociale e non in qualcosa che genera vero cambiamento.

Come scongiurare questo rischio? O almeno, come mettere i presupposti per prevenirlo e arginarlo? Prevedendo nel percorso formativo due precisi momenti di verifica: uno all’inizio dei moduli formativi e uno alla fine. In altri termini, attraverso il concetto di “misurazione”.

Prima di iniziare il viaggio nel mondo delle assicurazioni, dopo una sintetica introduzione al progetto e una breve presentazione dei partner, gli animatori hanno infatti sottoposto gli studenti un test di 12 domande per sondare le iniziali conoscenze sui concetti di rischio, uso del denaro, assicurazioni e mutualità. Senza voto ovviamente! E senza il timore di trovarsi impreparati…Il percorso nasce proprio per fornire le risposte alle domande. Alla fine dei quattro o dei sei incontri (“I Casi della Vita” sono stati quest’anno arricchiti da due nuovi appuntamenti volontari”, leggi anche l’EOSditoriale “E ora contate fino a 6!” ) lo stesso test è stato ripetuto. Anche questa volta senza voto, chiaro! Eppure si è trattato di un passaggio chiave per tutto il progetto che, sebbene non abbia mire nozionistiche, punta però a lasciare contenuti solidi ai giovani, a incentivarli a pensare nel lungo termine, a ragionare su base probabilistica/razionale, a fare i conti con l’incertezza e le scelte che caratterizzeranno la vostra vita adulta. Per capire se “I Casi della Vita” ha centrato l’obiettivo non si poteva così eludere lo strumento della misurazione, che dovrebbe essere punto cardine di ogni percorso formativo.