14 giugno 2017

Fatevi i "conti" per il futuro

Avete un conto corrente? O una carta prepagata? Allora vi state già allenando per prendere decisioni finanziarie più complesse: definire le vostre priorità di spesa, essere consapevoli dei costi correnti e fare attenzione a possibili attività fraudolente. In Italia circa il 35% degli studenti di 15 anni è titolare di un conto corrente e il 37% di una carta prepagata. Secondo l'indagine Pisa 2015 (ne abbiamo già parlato nell'EOSditoriale "Pronti per le decisioni finanziarie?"), gli studenti che sono titolari di un conto corrente ottengono 26 punti in più nel test Pisa sull'alfabetizzazione finanziaria rispetto a quelli che non lo sono.

I risultati dello studio, il secondo di questo genere effettuato dall’Ocse, indicano in quale misura gli studenti quindicenni hanno acquisito il bagaglio di conoscenze e di competenze finanziarie necessario per la transizione dalla scuola dell’obbligo all’istruzione superiore, al mondo del lavoro o dell’imprenditoria. E, oltre alle indicazioni sul livello di preparazione generale, aiutano a fare luce anche sulle variabili esistenti tra caso e caso. L'indagine fa emergere infatti una differenza di preparazione anche in relazione al genere: i maschi ottengono un punteggio più alto rispetto alle femmine in materia di financial literacy e ci sono più maschi tra gli studenti che hanno raggiunto i migliori risultati. Come incide invece lo status socioeconomico? La buona notizia è che in Italia, solo circa il 5% della variazione nei risultati relativi alle prove di financial literacy è associato allo status socioeconomico, e questo rappresenta un tasso inferiore alla media dei Paesi e delle economie Ocse (10%).

PAGHETTA E RISPARMI

Ma da dove arrivano le risorse finanziarie degli studenti? In Italia, l’83% degli studenti riceve doni in denaro da amici o parenti, il 35% riceve una paghetta, il 21% guadagna denaro svolgendo lavoretti informali saltuari, come baby-sitting o giardinaggio, e il 16% guadagna lavorando al di fuori dell’orario scolastico (per esempio durante il periodo estivo o svolgendo un lavoro part-time).

Anche il risparmio ha un ruolo nella "vita finanziaria" dei quindicenni. Il 59% degli studenti ha indicato che risparmierebbe per acquistare qualcosa per cui non dispone di denaro sufficiente (più alta però la media Ocse: 63%). Circa il 43% degli studenti in Italia ha indicato di risparmiare ogni settimana od ogni mese, il 21% risparmia solo quando dispone di denaro da mettere da parte e il 27% risparmia solo quando desidera acquistare qualcosa. Pochi studenti (5%) hanno però risposto di non risparmiare affatto.

Il confronto con i genitori su questi temi sembra ben avviato: in Italia, più di otto studenti su dieci (82%) discutono di questioni legate al denaro, come spese e risparmi, con i loro genitori almeno una volta al mese. In Italia, il confronto almeno sporadico con i genitori su questioni finanziarie è associato a una maggiore alfabetizzazione finanziaria rispetto a chi non ne parla mai, anche quando si tiene in considerazione lo status socioeconomico degli studenti.

Infine, l'indagine Pisa mette in luce la correlazione tra educazione finanziaria e prospettive lavorative. Gli studenti in Italia che ottengono risultati pari o superiori al Livello 3 del test Pisa in alfabetizzazione finanziaria hanno una maggiore probabilità rispetto agli studenti che ottengono risultati inferiori al Livello 2 di voler intraprendere una formazione universitaria. Similmente, gli studenti che ottengono risultati pari o superiori al Livello 4 in financial literacy hanno una probabilità superiore di oltre il 50% rispetto agli studenti che ottengono risultati inferiori al Livello 2 di voler svolgere un’attività professionale altamente qualificata intorno ai 30 anni. Fatevi anche voi due conti per il vostro futuro!