24 maggio 2017

L’arte della pazienza

Siete impazienti? Per la salute delle vostre finanze è meglio che impariate l’arte della pazienza. Già perché gli studi economici indicano che la capacità di risparmiare, che si lega anche al tema degli investimenti finanziari e delle decisioni assicurative, dipende certamente dalle condizioni del mercato (come i tassi di interesse) ma anche dalla pazienza che ciascuno di noi deve esercitare per informarsi e valutare attentamente.

Ce lo ricorda uno studio appena pubblicato dal Cerp (Centre for reasearch on pensions and welfare policies) che, citando la letteratura accademica sull’argomento, dice: “la pazienza è una caratteristica positiva quando si tratta di comportamento economico e risultati. Infatti, chi è più paziente, ottiene migliori risultati sul mercato del lavoro, inizia prima programmi pensionistici, ha migliori credenziali per il credito e ha meno probabilità di non ripagare i propri debiti, prende decisioni che sono migliori per lo sviluppo economico del proprio Paese, se confrontate con quelle prese da individui impazienti. Similmente, i giovani più pazienti studiano di più e conseguono livelli educativi più alti, risparmiano di più e inoltre scelgono più spesso abitudini maggiormente salutari”.

Ecco che un buon programma di educazione finanziaria potrebbe aiutare anche in questo: diventare più pazienti nelle scelte, dedicando del tempo ad analizzare bisogni e possibilità. Nello studio i due autori cercano infatti di capire se in particolare i bambini possano imparare da una semplice e breve iniziativa extrascolastica di educazione finanziaria focalizzata sul tema risparmio. La risposta è stata nel complesso positiva perché il programma di educazione finanziaria attuato dagli studiosi ha aiutato a diminuire il livello di impazienza. Infatti, nonostante si sia trattato solo di un’ora di attività che ha avuto l’obiettivo di far familiarizzare con il concetto di “risparmi”, quindi con un impatto limitato all’educazione finanziaria, l’iniziativa ha rivelato “quanto sensibili e ricettivi siano gli individui più giovani su questo tema”. Tuttavia, sottolineano gli autori, “singoli corsi di alfabetizzazione finanziaria possono non essere abbastanza, dal momento che anche la conoscenza finanziaria, se non aggiornata con costanza, diminuisce nel tempo. Per questo motivo sia l’introduzione dell’educazione finanziaria tra le materie scolastiche obbligatorie per la scuola secondaria sia corsi periodici per adulti possono aiutare nel mantenere adeguato il livello di alfabetizzazione finanziaria tra la popolazione”.

E voi, cosa ne pensate del percorso effettuato fino a qui? Vi è servita la pazienza? Lo scopriremo prossimamente nell’EOSditoriale dedicato allo storytelling delle vostre esperienze e dei vostri progetti con il percorso I Casi della Vita. Quando? Ci vuole un po’ di pazienza!