30 dicembre 2022

Gli studenti al Salone SRI 2022

MONZA -MB- LICEO Porta: LA TRANSIZIONE ECOLOGICA È DEMOCRATICA?

La conferenza “Effetto private markets: ritorno alla natura (per il pianeta)” tenutasi durante il Salone Sri a Milano il 15 novembre presso Palazzo delle Stelline, ha messo in luce gli elementi della transizione ecologica. Le testimonianze degli esponenti di Focus Risparmio, Carbonsink, Blackrock, BNP AM, Nuveen e Swisscanto, hanno permesso di approfondire questa tematica fondamentale per i nostri giorni. Negli scorsi decenni, infatti, la transizione ecologica è stata il risultato di un cambiamento di paradigma causato dall’emergenza climatica.

In questo processo è necessario porre una distinzione fra le due grandi forme di mercato: i mercati pubblici, cioè quotati, e quelli privati, vale a dire non quotati. Nonostante nella mentalità economica comune sia presente una concentrazione dell’attenzione sui mercati come la Borsa, sono quelli privati ad avere un ruolo essenziale in questo cambiamento, specie nella filiera. La fase di trasformazione del prodotto gioca circa il 90% delle emissioni, dato che evidenzia perché sia importante aderire al programma “Net Zero” per eliminare le “emissioni di gas serra, allo scopo di contenere il riscaldamento climatico globale. Questo obiettivo è in linea con gli Accordi di Parigi.

Recenti studi sottolineano l’importanza di investire in capitale naturale, specificatamente in Timberland (foreste) e Farmland (coltivazioni). Tali investimenti favoriscono la diversificazione del portafoglio e si avvicinano di più al mercato dell’economia reale. A tal proposito è bene specificare che il target di questi investimenti sono gli investitori istituzionali, fattore che incide sulla partecipazione del consumatore medio nella transizione ecologica. La “democratizzazione” degli investimenti, infatti, trascina con sé alcune problematiche: in primo luogo, per definizione, è possibile fare un investimento solo quando si ha un surplus di denaro che può essere impiegato per accrescere il proprio capitale. Pertanto risulta difficile per il consumatore medio investire in Timberland e Farmland, a causa dei bassi redditi presenti in Italia e al rifiuto dell’individuo di scontrarsi con titoli che garantiscono un rendimento unicamente nel lungo periodo.

Nuveen si è espressa in merito alla questione, evidenziando inoltre che solitamente le famiglie standard hanno un accesso limitato alle informazioni e perciò rimangono escluse da questa forma di mercato privato. Questo ciclo può essere interrotto e spezzato solo attraverso l’educazione, insegnando alle nuove generazioni il corretto utilizzo degli strumenti finanziari.

Come è emerso dalla testimonianza di Swisscanto, risulta lampante l’esigenza di “investire” sulle giovani menti, in modo da formare un capitale umano consapevole e in grado di fronteggiare le sfide del futuro fra cui, in primis, la transizione ecologica.