L'educazione finanziaria a scuola: la legge 21/2024
Alla base del nostro percorso didattico “I Casi della Vita” c’è la consapevolezza dell’importanza dell’educazione finanziaria per il futuro dei giovani e il loro benessere. Il fine ultimo è infatti quello di permettere agli studenti di cogliere, nell’arco della loro vita, le opportunità di benefici individuali che si traducano poi in benefici collettivi: maggiore resilienza, minori disuguaglianze e stabilità finanziaria del Paese. In assenza di questa educazione, aumenta il rischio che ad influire sulle competenze finanziarie resti soltanto la cultura familiare, con divari socioeconomici che si accrescono di generazione in generazione.
Le fondamentali competenze matematiche di base si devono accompagnare alla conoscenza della terminologia di base e degli strumenti tecnici di tipo finanziario e assicurativo, in rapida evoluzione nel tempo. Si può quindi ben comprendere come sia necessario un approccio strutturato e un aggiornamento continuo di quanto si apprende in questo campo: ecco perché l'insegnamento deve essere integrato nelle materie curriculari, come l'educazione civica, ed è altresì necessario formare i docenti per garantire qualità ed efficacia.
In Italia, la legge 21/2024 (la cosiddetta "Legge Capitali") prevede, per la prima volta da quest’anno, l’insegnamento dell’educazione finanziaria nei programmi scolastici, come parte integrante dell'educazione civica, per una vasta gamma di argomenti tra cui:
- gestione del bilancio familiare: imparare a creare e mantenere un bilancio per gestire entrate e uscite, al fine di prevenire l'indebitamento inconsapevole;
- risparmio e investimento: comprendere l'importanza del risparmio e le varie opzioni di investimento disponibili, per decisioni finanziarie più consapevoli e pianificare le proprie risorse;
- protezione degli investimenti: riconoscere e proteggere gli investimenti da truffe e rischi, per evitare decisioni finanziarie errate.
L'educazione finanziaria è un investimento nel futuro dei giovani e del nostro Paese, contribuendo a creare cittadini più responsabili, consapevoli e preparati ad affrontare le sfide del mondo finanziario.
Una migliore alfabetizzazione finanziaria dei ragazzi ha conseguenze immediate anche sugli adulti: gli insegnanti devono aggiornarsi e i genitori possono essere coinvolti nei percorsi didattici e acquisire dagli studenti conoscenze in ambiti come il digitale. Infatti, se è vero che i più giovani spesso mostrano carenze importanti nella comprensione dei meccanismi economici e finanziari, hanno il vantaggio di essere più digitalizzati rispetto alle generazioni precedenti.
La legge 21/2024 ha stabilito che l'educazione finanziaria è un insegnamento obbligatorio in tutte le scuole di ogni ordine e grado: si tratta infatti di competenze fondamentali, indipendentemente dal percorso scolastico o professionale intrapreso. Anche in contesti dove non si studiano diritto ed economia, comprendere i concetti base della gestione del denaro, del risparmio, del credito e degli investimenti è essenziale per prendere, nella vita quotidiana, decisioni consapevoli e responsabili.
Saper leggere un contratto, pianificare un budget, evitare l'indebitamento eccessivo o riconoscere una truffa finanziaria sono abilità che incidono direttamente sulla qualità della vita. In un mondo sempre più complesso e digitalizzato, dove le offerte finanziarie sono ovunque e spesso poco trasparenti, l'educazione finanziaria diventa uno strumento di autodifesa e di libertà.
Promuovere la cultura finanziaria significa ridurre le disuguaglianze sociali: chi ha più strumenti per gestire le proprie risorse ha maggiori possibilità di costruire un futuro stabile.