14 dicembre 2020

Giovani, Ambiente e Futuro

Articolo scritto dai ragazzi della 4 B dell’ IIS Natta - De Ambrosis di Genova

Necessità dell’uomo da sempre è stata quella di tutelarsi dall’imprevedibilità degli eventi.
La prima vera forma di assicurazione ha origine nel medioevo, quando i mercanti italiani stipulavano contratti sui loro commerci via mare, per tutelarsi dagli attacchi dei pirati.
Nel corso della storia poi le assicurazioni si sono sviluppate ed evolute di pari passo alla società, modificando le polizze offerte in base ai cambiamenti di tipo sociale, economico e tecnologico.

Al giorno d’oggi la tecnologia e la società hanno fatto enormi passi in avanti rispetto al passato, e anche se, fino a poco tempo fa si credeva che con le nuove scoperte e invenzioni i rischi sarebbero diminuiti, ci siamo accorti che è proprio il contrario. Le nuove frontiere in campo tecnologico hanno prodotto nuove vulnerabilità, i cosiddetti Cyber Risks; una società sempre più interconnessa ci ha messo di fronte alla nostra fragilità e impreparazione per una pandemia; e un’economia in sviluppo ormai da secoli senza alcun tipo di norma ha causato danni ambientali di dimensioni inaudite, dei quali però ci stiamo accorgendo solo negli ultimi anni.

Il CRO Forum https://www.thecroforum.org/wp-content/uploads/2018/05/CRO-ERI_Emerging-Risk-RadarTrends_Apr2018_FINAL.pdf ha inserito negli ultimi Risk Radar, come i più probabili nel breve-medio termine tra i nuovi possibili rischi e trend associati ad essi, proprio quello di attacchi informatici (furto di dati, hackeraggio di sistemi, nanotecnologie…), pandemia (migrazione di massa, rischi legati al cibo, organismi geneticamente modificati, test genetici…) e cambiamento climatico (inquinamento, condizioni metereologiche estreme, mutazione di ecosistemi…). Tutti questi rischi seppur differenti sono collegati tra loro.

La crescente globalizzazione e lo spostamento di tantissime persone ogni giorno, aveva portato a livelli altissimi il rischio pandemia, alimentato anche dalle relative problematiche di disuguaglianza sociale, dove si hanno regioni più ricche con un certo stile di vita e regioni più povere, soggette a maggiori rischi di tipo alimentare e sanitario.
La pandemia Covid-19 ha poi spostato il rischio sul piano tecnologico. La riduzione dei contatti diretti ha incrementato l’uso del digitale dando un impulso enorme a questo trend di rilievo. Ad oggi circa 5,3 miliardi di persone possiedono un mobile device https://www.bankmycell.com/blog/how-many-phones-are-in-the-world e a seguito dell’emergenza sanitaria questo dato è destinato ad aumentare notevolmente, poiché l’essere connessi con dispositivi tecnologici è diventato indispensabile anche in settori nei quali il digitale faceva fatica ad integrarsi. Tutto ciò porta sicuramente vantaggi e opportunità, ma espone più persone e aziende a vulnerabilità di tipo informatico.
Anche per l’ambiente c’è una correlazione con questi eventi; ad esempio il pericolo di contagiarsi ha portato le persone a prediligere i mezzi privati rispetto a quelli pubblici, e se questo trend continuerà nel tempo causerà ulteriori problematiche di tipo ambientale.

Dal punto di vista di una compagnia assicurativa, tutto ciò diventa presupposto fondamentale per sottolineare che è importantissimo saper leggere e interpretare tutti i dati disponibili, relazionando i vari aspetti, per arrivare ad individuare tutti i rischi possibili e agire di conseguenza per prevenire e proteggere.

Ambiente e assicurazioni

Tra i fenomeni più travolgenti a livello sociale e finanziario, quello dell’ecosostenibilità ambientale è sicuramente uno dei più cruciali e che suscita più interesse da parte dei mass media.
Su questo tema, per anni discusso in modo leggero e ignorato, sono stati presi provvedimenti seri per la prima volta durante la conferenza di Parigi sul clima nel dicembre del 2015; con l’accordo di Parigi, per l’appunto, si stabiliva un quadro globale per evitare pericolosi cambiamenti climatici, limitando l’aumento delle temperature al di sotto dei 2°C. Dal 2016 in poi si è formata una vera e propria coscienza comune che ha portato milioni di ragazzi nelle maggiori piazze del globo a chiedere politiche riformiste verso un futuro a minor impatto ambientale.
Le organizzazioni internazionali stanno chiedendo alle assicurazioni di non soffermarsi tanto sul presente ma di guardare al medio e lungo termine e gli esperti stanno infatti analizzando i possibili scenari conseguenti ai cambiamenti climatici fino al 2050/2100.
Ma perché soffermarsi sul lungo termine e non sugli scenari attuali?

Le compagnie di assicurazioni si stanno focalizzando sul lungo termine perché è importante riuscire a prevedere quali saranno gli impatti climatici futuri se si procede con il corrente innalzamento delle temperature. Scopo di queste previsioni è quello di aiutare i clienti a capire quali saranno gli impatti concreti sulle loro attività, così che possano organizzare le strategie d’impresa di conseguenza. Unipol ad esempio, in collaborazione con altre aziende tra le quali Google, da tre anni porta avanti proprio un progetto a favore delle piccole e medie imprese italiane, con lo scopo di studiare e poter prevenire i rischi legati ai cambiamenti climatici nei vari settori.
Un problema delle aziende italiane è proprio quello della scarsa consapevolezza dei rischi legati ad eventi naturali e, tramite questi progetti, si vuole sensibilizzarle sul tema, rendendo facilmente accessibili le informazioni sui rischi a cui sono soggette, calcolandoli attraverso elaborazione di moltissimi dati poi organizzati in mappe di pericolosità. Allo stesso tempo si cerca di informare le aziende sui possibili danni ambientali che potrebbero essere causati dalle stesse in caso di incidenti. Unipol ad esempio, per favorire i settori più sostenibili, propone prodotti specifici per le aziende della filiera dell’energia rinnovabile, o prodotti assicurativi per il comparto agricolo che favoriscano l’agricoltura biologica.
Il compito di una compagnia assicurativa quindi non è più solo quello di offrire servizi di protezione da eventi negativi, ma quello di svolgere anche un ruolo importante per favorire i settori considerati eco-sostenibili, indirizzando i flussi finanziari verso progetti che riescano a tutelare maggiormente la biodiversità e l’ambiente.

Giovani e assicurazioni

Dal punto di vista sociale, le compagnie assicurative si stanno inoltre impegnando a diffondere consapevolezza sull’importanza della prevenzione. Un esempio è proprio questo progetto “Casi della Vita” che ha, tra gli altri, lo scopo di informare circa l’utilità dei prodotti assicurativi, spesso sottovalutati dai più giovani.
Risulta infatti che tra le startup innovative, cioè quelle a maggior prevalenza giovanile, solo una bassa percentuale sono assicurate e questo potrebbe essere attribuito ad una scarsa cultura del rischio e consapevolezza dei rischi in cui si può incorrere. Inoltre, non si conoscono abbastanza bene i prodotti offerti dalle compagnie assicurative.
Se si osserva la distribuzione delle aziende che stipulano contratti assicurativi, si può facilmente notare che la maggior parte ha sede al nord, mentre al sud un numero decisamente inferiore di aziende si assicura, anche se proprio nel meridione è presente una concentrazione maggiore di aziende agricole, le quali possono essere soggette a danni naturali anche frequenti che possono mettere a rischio l’intero loro fatturato.

L’Italia, a differenza degli altri paesi europei indubbiamente si assicura meno.
Un motivo risiede nel fatto che il settore pubblico ha sempre aiutato i privati, ad esempio in caso di calamità naturali, ed è sempre stato in grado di elargire la prestazione pensionistica; tutto ciò sta cambiando e, anche se siamo culturalmente meno preparati rispetto ad altri paesi, bisogna iniziare a stipulare contratti per proteggerci da soli e integrare la pensione che con il tempo diventerà sempre più bassa. Proprio per promuovere le assicurazioni e portare le persone a proteggersi maggiormente, la commissione europea nel 2013 aveva proposto una strategia con l’obiettivo di attribuire un ruolo coattivo alle assicurazioni per lavorare proprio sul tema della prevenzione.

I tre punti toccati in questo articolo evidenziano come le assicurazioni debbano avere una visione del futuro, confrontandosi con temi di assoluta attualità quali i giovani e l’ambiente. Questi ultimi, che non sono assolutamente gli unici, rappresentano le nuove frontiere volte a migliorare il nostro futuro.