Giornata dell'educazione finanziaria a Bologna
Il 27 marzo a Bologna, presso l’Auditorium di Unipol Banca, si è tenuta la conferenza spettacolo “fate il nostro gioco” dedicata al tema della prevenzione dal gioco d’azzardo e dalle ludopatie, che ha coinvolto gli alunni delle scuole di II grado della provincia bolognese. L’iniziativa, promossa da Unipol Banca e dalla Fondazione per l’Educazione finanziaria e al Risparmio (FEduF), rientra nell’ambito del Protocollo d’Intesa per la diffusione della cittadinanza economica nelle scuole sottoscritto dalla Regione Emilia Romagna e dall’ufficio Scolastico Regionale.
Riconoscere il denaro come uno degli strumenti per raggiungere la felicità e non come un fine, significa aver chiaro come Produrlo (il lavoro), come Gestirlo (relazione con le gli attori finanziari) e come Risparmiarlo (forme di investimento). Ma quanti conoscono questi concetti che sono alla base dell’educazione finanziaria? Il fatto che spesso il gioco d’azzardo venga ritenuto uno strumento utile per guadagnare del denaro, quando la realtà ci mostra come sia vero proprio il contrario: giocare è il modo migliore per perderlo, diventa un dato allarmante e lo è ancora di più se si pensa che questo stia ormai diventando un tema dilagante anche tra i giovanissimi.
Il 24 Gennaio 2019 a Milano, sono stati presentati i risultati della ricerca “Osservatorio Millenials Monitor” realizzata annualmente da Nomisma con il supporto del Gruppo Unipol, in collaborazione con tre dipartimenti dell’Università di Bologna. Grazie alla collaborazione delle scuole sono stati coinvolti nel 2018 circa 10.000 studenti tra i 14 ed i 19 anni. Ne è emerso che Il 48% di questi ragazzi tra i 14 e i 19 anni si è avvicinato al gioco d’azzardo e che la speranza di vincere denaro è la motivazione per cui l’11% di tale campione inizia a giocare, mentre il 26% lo fa per curiosità, il 23% per divertimento ed il 20% per caso, altri perché fanno parte di gruppi in cui si gioca con abitudine 13% ed altri ancora perché stimolati dalla pubblicità 5%. Provenire da una famiglia giocatrice, così come frequentare gruppi di amici che giocano sono fattori che fortemente influiscono nell’iniziazione a quella che rischia poi di diventare una vera e propria ludopatia. Del 48% sopra citato, infatti, il 6% ha sviluppato pratiche di gioco problematiche. Cosa significa e perché dobbiamo preoccuparci?
Il profilo del giocatore problematico che emerge da questo campione è prevalentemente maggiorenne, maschio, frequenta istituti tecnici o professionali, ha un rendimento scolastico insufficiente soprattutto per le materie matematiche (il ragionamento matematico rende, infatti, il gioco meno affascinante) e risiede al Sud; può presentare sintomi con effetti negativi nella sfera psico-emotiva (agitazione, ansia e perdita di controllo) ed anche in quella relazionale (familiare, amicale e scolastica); spesso fa uso di energy drinks (64%), superalcolici (61%), stupefacenti (57%), sigarette (57%).
L’Osservatorio indica che nel 2015 in Italia sono stati spesi per il gioco d’azzardo 88,25 miliardi di euro, che nel 2017 sono diventati ben 101,75 miliardi; ci troviamo, quindi, di fronte ad uno scenario molto intricato ed in continua crescita. Quali possono essere le leve per intervenire? Educazione finanziaria, legalità e prevenzione.
La cultura, intesa in tutte le sue accezioni ed in particolare come educazione finanziaria, è certamente il primo vero punto di partenza. Questa è la direzione in cui sono indirizzate iniziative come la giornata del 27 Marzo, organizzata da Unipol Banca in collaborazione con la Fondazione per l’Educazione finanziaria e al Risparmio (FEdUF). FEduF, costituita su iniziativa dell’Associazione Bancaria Italiana, promuove l’educazione alla Cittadinanza Economica consapevole e attiva, coinvolgendo attori del mondo pubblico e privato, grazie alla presenza capillare sul territorio resa possibile dalla rete delle banche. Si ritiene infatti che la consapevolezza sia ciò che può aprire gli occhi, creare uno spirito critico e fornire una lente utile per identificare quanto grande possa essere il pericolo nascosto dietro al fascino del rischio.
Promuovere e sostenere la Legalità, grazie all’intervento delle istituzioni la cui presenza, anche in giornate come “Economiascuola” a Bologna, è testimonianza della sensibilità verso questi temi. L’usura e l’indebitamento sono tra le conseguenze più detestabili del gioco d’azzardo e rappresentano un segnale d’allarme rispetto al complessivo impatto sociale del diffondersi di condizioni di gioco d’azzardo patologico.
In continua crescita, come dimostra l’aumento delle richieste di assistenza presso le Asl bolognesi, questa patologia mette in luce altre due leve indispensabili: la prevenzione e la cura.
Prevenire significa far porre degli interrogativi su quali siano i meccanismi nascosti nella ludopatia, quali impulsi vengano stimolati per rendere le persone dipendenti. La matematica e la statistica, con alcuni concetti base trasmessi con le attività appunto di “Fate il nostro gioco”, ci insegnano che nel gioco d’azzardo, il caso non esiste; l’unica certezza è la sconfitta.