22 novembre 2017

Risparmio o spendo?

Cosa significa in concreto “risparmiare”? E perché si risparmia? La risposta a queste domande la potete trovare nell’ultima Indagine sugli Italiani e il Risparmio elaborata da Acri (l’Associazione che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio Spa) insieme a Ipsos e presentata, come da tradizione da 17 anni, alla vigilia della 93esima giornata mondiale del risparmio, lo scorso 31 ottobre.

Quale il messaggio emerso quest’anno dalla ricerca? Se gli italiani guardano al risparmio senza troppe rinunce, la sua importanza percepita rimane forte e cresce la consapevolezza del suo ruolo sociale. Inoltre, il risparmio diventa un atteggiamento di vita, che riguarda anche una buona parte dei giovani e che è destinato non solo a rispondere alle preoccupazioni per il futuro ma anche a progetti personali e imprenditoriali.

LA CRISI SI ALLONTANA

La crisi per la prima volta sembra allontanarsi: gli italiani sperimentano una maggiore propensione a consumare, anche a scapito dell’ansia per il risparmio, che oggi è un valore che va perseguito senza troppe rinunce. Rimane comunque forte l’importanza percepita del risparmio per le proprie esigenze di tutela e di progettazione del futuro. Allo stesso tempo cresce la consapevolezza del suo ruolo sociale con un’apertura a rendere il risparmio un attivo strumento di sostegno diretto a iniziative sociali con una forte valenza etica, in particolare scientifica o umanitaria. Tuttavia, in quest’ambito gli elementi di diffidenza rispetto alla sicurezza dell’investimento risultano ancora difficili da scalfire.

IL SIGNIFICATO DEL RISPARMIO

L’indagine aiuta a creare una sorta di identikit del risparmiatore. Sono l’86% gli italiani propensi al risparmio: di questi sono il 37% quelli che non vivono tranquilli senza mettere da parte qualcosa mentre il 49% ritiene sia bene fare dei risparmi senza troppe rinunce. Torna ai livelli pre crisi, al 12% dall’11% del 2016, la quota di coloro che preferiscono godersi la vita senza pensare a risparmiare.

Ma cosa significa in concreto “risparmio”? Per il 65% degli italiani il risparmio significa attenzione alle spese superflue e agli sprechi: è un atteggiamento di vita, un’attenzione che parte dalle piccole cose e arriva alle più grandi, piuttosto che un atteggiamento di costante rinuncia. Si risparmia per il futuro, per tutelarsi personalmente (37%) o, nel caso di chi ha figli, per poter pensare al loro futuro (25%). La preoccupazione per il futuro come motivo per risparmiare è confermata dal fatto che il 71% dei lavoratori è preoccupato per il proprio domani dopo la pensione. Tra gli altri motivi per cui si risparmia: il 14%, specie i più giovani, perché ha in mente un progetto personale, l’8% per un atteggiamento etico, il 7% perché si sente portato come indole, il 4% perché ha in mente un progetto imprenditoriale e vuole avere una propria attività, mentre il 3% perché vi è costretto per ridurre i debiti cumulati. Detto questo, la sensazione degli italiani è che si faccia un po’ meno di ciò che si dovrebbe: si pensa che le generazioni passate abbiano risparmiato assai più di quella presente (84%). Solo l’8% ritiene che l’attenzione al risparmio sia più forte ora e l’8% pensa che sarà più forte nelle generazioni future.

Che ne pensate? E voi per cosa risparmiate?