08 marzo 2017

Educazione finanziaria, salite a bordo con EOS

Quanto fa l’educazione finanziaria in Italia? Novantanove. È questo il numero di iniziative di educazione finanziaria rivolte agli studenti tra il 2012 e il 2014. Ve lo svela lo studio “Rilevazione sulle iniziative di educazione finanziaria in Italia nel triennio 2012-14” di cui abbiamo già parlato nell’EOSditoriale “Insieme per l’educazione finanziaria”. A queste se ne aggiungono poi altre 107 per gli adulti, arrivando così a 206 attività promosse da 256 soggetti, tra cui banche, assicurazioni, fondi pensione, associazioni, Università ed enti di ricerca.

Educazione Finanziaria Soggetti Promotori

Vi chiederete, perché è importante mappare le iniziative? Presto detto: è un esercizio utile per avere una visione d’insieme che serva a promuovere anche nel nostro Paese una strategia nazionale sulla base delle esperienze raccolte. Secondo i dati raccolti dall’INFE, l’International Network on Financial Education, nel 2015 erano circa 60 i Paesi nel mondo che disponevano o stavano elaborando una strategia nazionale per l’educazione finanziaria, ma l’Italia non era tra questi.

Come mostrato dallo studio, per ora si va in ordine sparso. Le iniziative sono molte e frammentate, perlopiù di dimensione contenuta (le attività più significative, con il coinvolgimento di almeno 10.000 studenti, sono state poco più del 10 per cento). Poche, appena sopra un quinto, le iniziative di rilevanza nazionale, mentre oltre la metà è stata sviluppata in ambito comunale o provinciale.

A dare il calcio di inizio sono soprattutto le singole richieste da parte dei vostri professori e i dirigenti scolastici. Aspetto che, rileva il rapporto, per adesso si traduce in una disponibilità di ore non ancora sufficiente per l’approfondimento e in una carenza di integrazione trasversale dei contenuti nei curricoli scolastici.

Perché tanto interesse verso di voi studenti? Portare l’educazione finanziaria nelle scuole ha sicuramente di un triplice beneficio:

  • In primo luogo, l’obbligatorietà dell’istruzione garantisce parità di accesso a questa educazione aggiuntiva anche alle fasce disagiate, che più necessitano di supporto poiché presentano generalmente livelli di alfabetizzazione finanziaria inferiori.

  • In secondo luogo, i giovani sono più ricettivi e il contesto scolastico predispone all’apprendimento.

  • Infine, l’educazione finanziaria a scuola beneficia delle sinergie esistenti dal punto di vista organizzativo e logistico.

Oltre il 40 per cento delle iniziative ha riguardato i vostri coetanei, gli studenti più grandi, prevalentemente quelli della scuola secondaria di secondo grado. Questi i temi trattati più frequentemente: la gestione adeguata del budget, i rischi di un indebitamento eccessivo, l’imprenditorialità e la consapevolezza rispetto alla previdenza e all’assicurazione. Vi ritrovate? Con EOS anche voi siete a bordo!