16 novembre 2016

Studiate per voi. Aiuterete il Paese

Win-win. Forse un ritornello cinese? Non proprio. È l’espressione usata dagli economisti per indicare una situazione che produce benefici per entrambe le parti coinvolte. Una formula che calza a pennello al tema dell’educazione finanziaria. Se pensate che il tema riguardi solo qualcuno, siete infatti fuori strada. In ballo c’è di più: la diffusione dell’educazione finanziaria permette di migliorare il benessere generale di tutto il sistema Paese. Il che si traduce in una migliore condizione per la società nel suo complesso e in una crescita dell’economia più sostenibile per tutti.

Ecco perché l’educazione finanziaria è uno strumento importante nel cammino intrapreso dai principali Paesi mondiali verso lo sviluppo sostenibile. E il progetto EOS, promosso dal Gruppo Unipol, si muove nell’ambito di questo percorso.

Facciamo un passo indietro. A settembre 2015 i governi delle Nazioni Unite hanno assunto l’impegno di raggiungere entro il 2030 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (divisi in 169 sotto obiettivi), in inglese chiamati Sustainable Development Goals (SDGs). Si tratta di un’agenda universale, valida per tutti i Paesi del mondo, che propone un approccio allo sviluppo non legato solo agli aspetti strettamente economici, il famoso Pil per intenderci, ma anche alle condizioni sociali, all’ambiente e alla qualità delle istituzioni. In altre parole, nel valutare lo sviluppo di un Paese non conta solo la crescita economica ma anche come questa è raggiunta: dalla lotta alla povertà all’aria che respiriamo, dalla salute ed educazione dei cittadini alla riduzione delle disuguaglianze. (approfondisci quali sono i 17 SDGs). Si tratta quindi di una logica che integra le diverse dimensioni dello sviluppo (economica, sociale, ambientale, istituzionale) e dove il termine “sostenibile” supera l’accezione legata solo all’ambiente.

IL RUOLO DELLE IMPRESE

Vi chiederete, cosa c’entra in concreto l’educazione finanziaria? L’educazione finanziaria contribuisce al raggiungimento di diversi di questi obiettivi, tra cui soprattutto la lotta alla povertà (obiettivo 1), la buona salute (3), la qualità dell’educazione (4), la buona occupazione e la crescita economica (8), la riduzione delle disuguaglianze (10). In particolare, con il sotto-obiettivo 4.4 relativo alla qualità dell’educazione, si afferma: «Entro il 2030, aumentare sostanzialmente il numero di giovani e adulti che abbiano le competenze necessarie, incluse le competenze tecniche e professionali, per l'occupazione, per lavori dignitosi e per la capacità imprenditoriale».

La formazione e l’educazione all’imprenditorialità, di cui l’educazione finanziaria è una parte, sono quindi elementi rilevanti nello sviluppo sostenibile della società. In questo quadro, per una grande impresa di assicurazioni è un dovere aiutare i cittadini di oggi e di domani a dotarsi di strumenti di consapevolezza e conoscenza adeguati per utilizzare al meglio gli strumenti assicurativi e bancari.

All’azione, in questo movimento mondiale che sta mobilitando gli Stati, sono infatti chiamate anche le organizzazioni della società civile e le imprese. E proprio il Gruppo Unipol si è fatto promotore attraverso la Fondazione Unipolis, e insieme all’Università di Roma “Tor Vergata”, di un’Alleanza multistakeholder (cioè che coinvolge differenti soggetti), l’ASviS. Nata nel febbraio 2016, coinvolge oltre 130 tra le più importanti istituzioni e reti della società civile. La sua missione è triplice: favorire lo sviluppo di una cultura della sostenibilità a tutti i livelli, orientando a tale scopo i modelli di produzione e di consumo; analizzare le implicazioni e le opportunità per l’Italia legate all’Agenda per lo sviluppo sostenibile; contribuire alla definizione di una strategia italiana per il conseguimento degli SDGs e alla realizzazione di un sistema di monitoraggio dei progressi dell’Italia verso gli SDGs.

Il vostro ruolo? Studiate per il vostro futuro, aiuterete così anche il Paese.